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Supervisore LEPS

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MASTER DI I LIVELLO

La finalità del percorso formativo è quello di formare Educatori Professionali Supervisori che possano intervenire come supervisori professionali nei contesti dove operano gli Educatori Professionali in ambito sociale, sociosanitario e sanitario.

Il corso ha lo scopo di formare, qualificare, perfezionare ed integrare abilità e strumenti finalizzati alla formazione della figura professionale dell’Educatore Professionale Supervisore,  in sintonia con quanto previsto dal LEPS Supervisione (Livello Essenziali delle Prestazioni in ambito sociale) nel Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021-2023.

 

La supervisione è uno strumento di pratica riflessiva che basa la sua attività su una consulenza professionale esercitata da una figura senior o specialistica della omologa figura professionale.

 

Gli obiettivi generali che la supervisione professionale per l’EP si pone consistono nel:

  • aiutare il supervisionato ad assumere al meglio le funzioni esercitate nei confronti delle persone e dell’organizzazione;
  • sostenere un esame critico della propria attività, nella consapevolezza della pluralità dei metodi e dei percorsi possibili per la risoluzione dei problemi.

 

L’obiettivo che la pratica della supervisione professionale si pone è quello di rafforzare la qualità dell’intervento del professionista e del servizio in cui opera, promuovere una prassi riflessiva e ridurre le condizioni di stress professionale da cui derivano fenomeni di burn out.

Il supervisore dovrà quindi essere in grado di costruire percorsi di supervisione che permettano l’elaborazione dei vissuti emotivi degli operatori coinvolti a vario titolo nei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari per poter meglio esercitare le funzioni nei confronti delle persone beneficiarie delle azioni professionali e delle prestazioni erogate.

Dovrà essere in grado di favorire l’analisi delle pratiche professionali che gli operatori mettono in atto, sul piano metodologico, valoriale, deontologico e relazionale, dando spazio alla riflessione condivisa e alla valorizzazione delle esperienze di gruppo, per giungere alla risoluzione dei problemi emergenti.

Dovrà inoltre sostenere la ristrutturazione degli strumenti relazionali e comunicativi, per favorire l’instaurazione dei rapporti fiduciari con le persone e un clima di collaborazione all’interno dell’organizzazione di lavoro.

 

Obiettivo specifico della supervisione, infine, è quello di promuovere e valorizzare il ricorso alla raccolta di dati e di stimoli, favorendo e sostenendo la centralità della ricerca: ruolo del supervisore sarà quello di favorire e stimolare la raccolta di dati e di percorsi di ricerca.

Il compito del supervisore è complesso, infatti è chiamato a sostenere l’operatore:

  • nell’elaborazione teorica;
  • nel collegamento teoria-prassi;
  • nell’identità professionale;
  • nella rielaborazione dell’esperienza professionale;
  • nella capacità di lavorare in gruppo;
  • nella capacità di controllare i propri sentimenti per fare un uso di sé finalizzato alla professione;
  • nella capacità di incidere sulle decisioni e di negoziare con l’organizzazione di appartenenza;
  • nell’intervenire su problematiche e criticità emerse negli interventi supervisionati;

a partire da una approfondita conoscenza del sistema delle risorse, dei vincoli organizzativi e normativi quali elementi imprescindibili per una buona progettazione.

Dovrà considerare, inoltre, i fattori che incidono sul burn out al fine di migliorare il benessere dell’operatore e conseguentemente la qualità degli interventi professionali e operare per favorire l’apprendimento da parte dei supervisionati di una modalità riflessiva da utilizzare in autonomia.

Pertanto, il supervisore deve essere in possesso di specifiche caratteristiche, di adeguata formazione, di competenze relazionali, soprattutto di esperienza di gestione e conduzione di gruppo.

 

La figura professionale dell’Educatore Supervisore è caratterizzata da autonomia come professione della Salute e per questo ha bisogno di lavorare su aspetti intellettuali, quali:

  • le capacità osservative;
  • le competenze riconducibili al pensiero critico-riflessivo e processuale, le metacompetenze;
  • i compiti e le funzioni propri declinati dal profilo professionale e dal Core competence nei distinti ambiti nei quali l’EP opera.

 

La declinazione delle attività di supervisione è fortemente legata alla definizione del mandato e dell’ambito operativo nel quale l’EP opera. Alla professione viene richiesto un passaggio di funzione verticale extra professionale, che è quello di poter creare dei professionisti debitamente formati per poter essere supervisori.

Da questo assunto nasce l’esigenza di formare un Educatore professionale supervisore.

Per la supervisione di educatori professionali, il supervisore deve aver approfondito i fondamenti teorici, metodologici ed etico-deontologici della professione e dell’educazione professionale.

In ogni caso il supervisore deve essere in possesso di una comprovata formazione ed esperienza nella materia. Infine gli approfondimenti teorici, metodologici ed etico-deontologici dovranno riguardare anche il lavoro d’equipe nell’ambito del lavoro sociale, sociosanitario e sanitario.

In particolare, il supervisore deve:

  • appartenere alla stessa professione del gruppo di supervisionati (per la supervisione mono professionale) o ad una delle professioni del gruppo di supervisionati (per la supervisione delle equipe multiprofessionali);
  • essere in possesso del titolo di studio connesso alla specifica professione e, laddove previsto, essere regolarmente iscritto al relativo Ordine ed essere in possesso di tutti i requisiti di legge per l’esercizio della professione, con particolare riferimento agli adempimenti previsti dal DPR 137/2012 nonché di altri requisiti previsti dalla giurisdizione interna;
  • esercitare la professione da almeno 5 anni;
  • possedere una comprovata formazione ed esperienza nella materia;
  • avere una competenza sulla tematica/ambito di intervento specifica.

Il Supervisore dovrà inoltre saper condurre supervisioni professionali, come previste dal LEPS Supervisione, nelle seguenti forme:

  1. Supervisione di gruppo mono professionale;
  2. Supervisione individuale;
  3. Supervisione organizzativa di équipe interprofessionale.

A tal fine, il Supervisore deve inoltre possedere tecniche per la conduzione di un gruppo e di un colloquio di supervisione.

Il colloquio di supervisione può essere definito come una conversazione – in quanto lo strumento prevalente usato è la comunicazione verbale – guidata – l’operatore si assume la responsabilità di essere propositivamente attivo senza instaurare una relazione autoritaria che escluderebbe la parità – durante la quale due o più persone scambiano idee, sentimenti, informazioni e opinioni per raggiungere degli obiettivi concordati ovvero che di comune accordo si intendono conseguire. 

 

Obiettivi di conoscenza e competenza

  • Conoscenza, mappatura, esplorazione dei diversi contributi teorici e metodologici utili, provenienti dai diversi settori scientifico disciplinari delle varie discipline afferenti a: Psicologia, Neuroscienze, Pedagogia, Psicometria e Sociologia.
  • Descrivere e articolare le dimensioni fondanti e qualificanti la supervisione professionale in chiave psicopedagogica e per gestire la risorse dei professionisti.
  • Mappatura delle attività ed azioni operative che l’Educatore professionale pratica nell’esercizio della professione negli interventi su singoli e sui gruppi.
  • Conoscere e utilizzare gli strumenti necessari per cogliere i cambiamenti dei professionisti che supervisiona Conoscenza dei diversi strumenti di progettazione programmazione educativa e di apprendimento – educazione degli adulti
  • Conoscere e saper articolare nella pratica il Profilo dell’EP e il suo Core competence professionale.
  • Riconoscere le connessioni tra culture organizzative, culture educative e pratiche di supervisione e acquisire le competenze utili a gestire processi negoziali con la committenza.
  • Sviluppare capacità di analisi dei casi.
  • Elaborare nuove prospettive di osservazione diretta frontale o indiretta: scrittura professionale e inquadramento del caso.
  • Sviluppare un clima di confronto e di trasmissione delle esperienze professionali con il/i colleghi in supervisione.
  • Costruire il profilo motivazionale del collega educatore e individuare le adeguate strategie d’intervento.
  • Sviluppare capacità di negoziazione del mandato, delle finalità e degli obiettivi gestionali della supervisione.
  • Gestione di attività esperienziali singole e di gruppo.

 

Verranno inoltre trattati aspetti di natura tecnica, quali la conoscenza di nuove metodologie di conduzione della supervisione, l’approfondimento degli stili di intervento, il coinvolgimento emotivo, la distanza ottimale, l’inquadramento dei casi nella pratica lavorativa, il ruolo del supervisore come co-costruttore dell’intervento educativo.

Verranno inoltre utilizzate metodologie utili all’apprendimento attivo (tecniche teatrali, giochi di gruppo, lavori di gruppo, EPG, ecc).

Il Master ha una durata annuale, per un complessivo carico didattico pari a 1500 ore corrispondenti a 60 CFU.

Il Master è articolato in 9 moduli e di seguito si riporta il dettaglio dell’organizzazione didattica del Master.

Moduli SSD CFU
Modulo 1 – Le basi pedagogiche propedeutiche per l’educatore supervisore M-PED/01 – Pedagogia generale e sociale 6
Modulo 2 – L’educatore supervisore M-PED/01 – Pedagogia generale e sociale 6
Modulo 3 – Il pane quotidiano dell’educatore: problemi socio-sanitari e fenomeni sociali vecchi e nuovi SPS/07 – Sociologia Generale 6
Modulo 4 – L’educatore nelle equipe multiprofessionali e multidimensionali: M-PSI/06 – Psicologia del lavoro e delle organizzazioni 6
Modulo 5 – Psicodinamica dei gruppi M-PSI/07 – Psicologia Dinamica 6
Modulo 6 – Pedagogia della formazione degli Adulti M-PED/01 – Pedagogia generale e sociale 6
Modulo 7 – Pedagogia sperimentale e Comunità di pratiche M-PED/04 – Pedagogia Sperimentale 6
Modulo 8 – Identità e deontologia professionale dell’Educatore MED 48 – Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative 6
Modulo 9 – Laboratorio: Attività Pratica professionalizzante – E.P.G. MED 48 – Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative 6
Tesi/Project work 6
TOTALE 60

 

Modulo 1- Le basi pedagogiche propedeutiche per l’educatore supervisore

  • Aspetti generativi della relazione di aiuto e della supervisione.
  • Argomenti di pedagogia interculturale.
  • Capability Approach.
  • Educazione permanente e lifelong learning.

Modulo 2 – L’educatore supervisore

  • Tipologie di supervisione utili per l’Educatore Supervisore (Altervisione, Case Work, …).
  • Strumenti per l’autovalutazione del percorso di supervisore e per il monitoraggio dei partecipanti.
  • Gestione della leadership e tecniche di conduzione di gruppo.
  • Consapevolezza e sviluppo personale del Supervisore.
  • La scrittura come strumento di rielaborazione dell’agire educativo: autobiografia professionale, riflessiva e altre scritture professionali.
  • Il processo ed il contratto nella supervisione.
  • Gestione del colloquio e setting.
  • Comunicazione e potere nella relazione di aiuto.

Modulo 3 – Il pane quotidiano dell’educatore: problemi socio-sanitari e fenomeni sociali vecchi e nuovi

  • I problemi socio-sanitari della popolazione di riferimento (da Core Competence) e le loro evoluzioni.
  • Nuovi e vecchi fenomeni sociali in cui interviene l’EP: Immigrazione, tratta, MSNA, Violenza maschile sulle donne; consapevolezza e conoscenza dei mutamenti avvenuti nella società odierna.
  • Culture e sub culture delle nuove generazioni.
  • Identità e dipendenze digitali.
  • Identità e nuove forme di dipendenza.
  • Nuove povertà ed emergenza casa.
  • Ritiro sociale in adolescenza.
  • Le periferie fra fragilità territoriale e povertà educative.

Modulo 4 – L’educatore nelle equipe multiprofessionali e multidimensionali

  • le professioni con cui l’EP interagisce maggiormente: stereotipi, collaborazioni, prospettive.
  • organizzazione e ambiti di lavoro dell’EP nei servizi sociali, sociosanitari e sanitari in Italia.
  • temi di Psicologia del benessere organizzativo.
  • L’educatore come ricercatore: il colloquio come strumento per la ricerca interpretativa in ambito educativo.
  • L’osservazione come pretesto formativo per l’educatore.
  • Analisi dei motivi e prevenzione del burn out degli operatori: il contatto con l’indigenza, la marginalità, la dipendenza, ecc. e il riflesso sulla propria vita.
  • Meticciato culturale – con quali “modelli” leggiamo il mondo? Riferimenti culturali, filosofici e sociali dell’educatore.
  • Strumenti per superare momenti: di empasse – di crisi – di stimolo – di attivazione della riflessione.
  • Fondamenti di collaborative learning.
  • Empowerment: psicologico, organizzativo, di comunità.

Modulo 5 – Psicodinamica dei gruppi

  • Conoscenza di sé e di sé in rapporto agli altri da sé (utenza, colleghi, responsabili, dirigenti…).
  • influenza delle dinamiche relative al contesto ambientale e/o familiare sull’intervento educativo: risvolti operativi ed emotivi.
  • La relazione educativa fra osservazione e partecipazione; fra competenze, identità professionale e identità personale.
  • Tecniche e metodi di conduzione di gruppi di supervisione.

Modulo 6 – Pedagogia della formazione degli Adulti 

  • Problem solving.
  • La gestione del clima.
  • La gestione del tempo.
  • Strumenti per valutazione e di autovalutazione di sé come supervisore.
  • Risorse, fatiche, criticità e punti di forza dell’ambito in cui opera il professionista.
  • Elementi di psicologia positiva: benessere soggettivo, risorse e potenzialità dell’individuo, funzionamento ottimale.
  • Apprendimento in età adulta.
  • Cooperative Justice: giustizia riparativa fra riscatto personale e cura di comunità.
  • Lavorare con la comunità.

Modulo 7 – Pedagogia sperimentale e Comunità di pratiche

  • Strumenti per sostenere e sviluppare la comunità professionale.
  • Esplorazione degli atteggiamenti personali/professionali rispetto all’utenza, di tematiche quali l’autodeterminazione, qualità della vita.
  • Studio e qualificazione degli atteggiamenti relazionali degli educatori (aspetti teorici e training).
  • Laboratorio e pratiche di riflessività.

Modulo 8 – Identità e deontologia professionale dell’Educatore

  • Il Core competence dell’EP e la sua articolazione nella pratica professionale.
  • Etica Professionale e il Codice Deontologico declinato nella vita professionale di tutti i giorni.
  • La motivazione dell’educatore.
  • Valutazione a autovalutazione dell’EP.
  • L’educatore come ricercatore: ricerca, raccolta e uso dei dati e delle esperienze.
  • La valutazione collaborativa dell’intervento educativo.
  • Analisi risultati indagine del 2019 fatta da Anep sull’identità dell’educatore.

Modulo 9 – Laboratorio: Attività Pratica professionalizzante – E.P.G.

  • Strumenti per valutare il percorso di supervisore, dei partecipanti e dei loro comportamenti.
  • Simulazioni di sessioni di supervisione e role playing (scambio di ruoli).
  • La preparazione e la conduzione di una seduta di supervisione: il setting, materiali, le regole.

 

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